Gli Alberi di Olère: a ogni Ogliarola la sua storia

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Spesso un numero è associato a qualcosa di freddo e impersonale come un calcolo matematico o un elenco. Ma quando viene attribuito a una pianta di elevata vigoria come un ulivo secolare (lo si fa per legge) ecco che di colpo assume un aspetto diverso.

0417929, UNO DEGLI ULIVI CHE DARANNO VITA AL NOSTRO OLIO DI OLIVA PUGLIESE

Spesso un numero è associato a qualcosa di freddo e impersonale come un calcolo matematico o un elenco. Ma quando viene attribuito a una pianta di elevata vigoria come un ulivo secolare (lo si fa per legge) ecco che di colpo assume un aspetto diverso. Non è più soltanto un numero identificativo, diventa un nome e quell’albero è come se fosse una persona, un amico. E noi vogliamo presentarvi questo amico, nostro e vostro;farvi conoscere tutte le sue caratteristiche e peculiarità.

0417929 non è “un” albero tra i 900 ogliarola che abbiamo nella nostra tenuta ma è “l”’albero 0417929, con una sua storia, con i suoi frutti e con i suoi racconti.

Questa è la sua carta d’identità:

Nome: 0417929

Tipologia: Ogliarola

Altezza: 9 m

Diametro: 1,50 cm

Età: 500 anni

Dono/Frutto: 1,5 grammi di bontà

Segno particolare: portamento espanso

Gli alberi ogliarola per mantenersi sani e forti ogni 4-5 anni devono essere vigorosamente potati. Lui è stato potato 3 anni fa; il suo ringraziamento, muto ma carico di significati, è un frutto prezioso di piccole dimensioni (1,5 grammi), di colore variabile che va dal verde intenso al nero inchiostro.

0417929 non è il più anziano fra i suoi compagni secolari, che hanno un’età variabile che va dai 150 ai 1.000 anni, e nemmeno il più alto o il più basso, perché gli altri sono alti fra i 7 e 12 metri; ma è così maestoso che a volte sembra quasi che ci chieda con grazia di essere guardato.

Anche se non ha raggiunto il diametro di 2,5 metri e la circonferenza di 8 dei suoi amici più massicci, non per questo è meno orgoglioso di loro: sa di appartenere a una specie piantata nel brindisino già dal tempo dei romani, di essere un esemplare di una delle più antiche cultivar.

In questo periodo è particolarmente felice: sta per giungere il momento della raccolta delle olive. Il suo “potenziale” va da 1 a 5 quintali, e si chiede: chissà quanti sono riusciti a produrne quest’anno? In ogni caso ha condiviso la nostra scelta di fare una raccolta precoce (dal 2 al 7 novembre), perché gli abbiamo spiegato che in questo modo si otterrà un olio con maggiori qualità organolettiche e sensoriali. Le sue olive avranno una resa inferiore (del 15% invece che del 25%) ma anche lui pensa che la qualità sia più importante della quantità, che sarebbe maggiore se ritardassimo il tempo della raccolta.

Sa che ci aspettiamo di ottenere un prodotto che trasmetta con il suo sapore l’amore che abbiamo per lui: un olio fruttato medio, di tipo verde, con una decisa nota di amaro accompagnata da un gradevole piccante; ricco di sentori tra i quali primeggino l’erba appena falciata, il carciofo e i frutti di bosco…

E noi non vediamo l’ora di assaggiarlo.

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