COM’ERANO LE MASSERIE PUGLIESI DI UN TEMPO
Esiste una casistica molto variegata di masserie in Puglia, soprattutto dal punto di vista architettonico. Le tre province di un tempo – Capitanata, Terra di Bari e Terra d’Otranto – sono disseminate di costruzioni diverse per grandezza e possibilità produttive: si va da “modeste dimore composte da due vani, con improvvisati recinti per l’allevamento del bestiame” a “strutture modulate tramite l’assemblaggio di tutta una infinita e appropriata gamma di addendi: le abitazioni, l’aia, le stalle, lo jazzo, gli ambienti per il deposito delle derrate, per il deposito delle sementi, per il deposito degli attrezzi, la cantina, il trappeto, le cisterne, il forno, la chiesa, il pollaio, l’orto, l’agrumeto, il fienile, i granai, eccetera”*. Nelle masserie regie si trovavano sempre la curtis, prevalentemente destinata all’allevamento dei gallinacei e dei suini e parziale integrazione degli spazi diurni delle abitazioni, la domus, residenza dei proprietari e degli abitanti della masseria, e Il casalinum, che fungeva da deposito, stalla ecc.
La tipica costruzione con chianche assestate a cerchi concentrici – il trullo – caratterizza in modo univoco le nostre masserie. La presenza di edifici molto simili in Camerun e in Siria eretti in tempi più recenti dimostra la diffusione di un modello che ci ha resi famosi nel mondo.
LE MASSERIE STORICHE A OSTUNI E NEL SALENTINO
Anche nella zona Ostuni abbiamo un trullo sovrano, ovvero con due piani (il “subbrane” è, nel dialetto locale, l’alloggio al primo piano): questa magnifica costruzione, unica nei dintorni e che non ha niente da invidiare alla più nota ad Alberobello, appartiene alla masseria Satia, costruita nella metà del sec. XVII. La masseria Carestia, invece, risale al XVIII secolo ed è chiamata così per l’aridità del suo terreno. Circondata da un lungo muraglione, contiene anche una chiesetta e una piccola collezione di antiche carrozze.
Il Salento è ricco di edifici storici, prevalentemente di epoca barocca, e di luoghi di interesse da visitare. Per sapere dove andare partendo dalla masseria Olère scopri cosa c’è nei dintorni.
BIBLIOGRAFIA
*Luigi Mongiello, Le Masserie di Puglia, organismi architettonici ed ambiente Territoriale, Mario Adda Editore, Bari 1984